Verhulst Marcel, Francesco Scaloni (1861-1926). Son rôle fondateur en plusieurs pays et sa pensée pédagogique et sociale. (= ISS – Studi, 33). Roma, LAS 2023.

Lo studioso salesiano Marcel Verhulst pubblicò recentemente un libro dedicato a don Francesco Scaloni nella collana “Studi” dell’Istituto Storico Salesiano...

José Manuel Prellezo, membro ISS-ACSSA, (1932-2023)

Questa mattina è venuto a mancare don José Manuel Prellezo, docente emerito dell’Università Pontificia Salesiana, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano,...

Eliane Anschau Petri: Don Ferdinando Maccono. Biografo ufficiale e Vice postulatore della causa di canonizzazione di Madre Mazzarello

La ricerca fa emergere una figura eccezionale non solo per quanto ha fatto, ma soprattutto per la sua tempra umana...

Encuentro Virtual de Memoria Histórica Salesiana

https://www.youtube.com/watch?v=7EWIfjeQo9k https://www.youtube.com/watch?v=C4IMPvP1uUI&t=557s  

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Categoria: ISS

I nuovi Membri dell’Istituto Storico Salesiano nominati dal Rettor Maggiore

Il Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime, in data del 25 luglio 2023, ha comunicato al Direttore insieme al Gruppo Stabile dei Membri dell’ISS che, in seguito alla loro proposta, ha preso la decisione di nominare il signor Paolo Vaschetto SDB e don Massimo Schwarzel SDB come Membri Associati dell’Istituto Storico Salesiano.

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Presentato al “Salone del libro” di Torino il volume “Don Alberto Maria De Agostini, l’ultimo esploratore della fine del mondo

Torino, Italia – maggio 2023 – Continuano le presentazioni del volume Don Alberto Maria De Agostini, l’ultimo esploratore della fine del mondo (1883-1960), a cura di Francesco Motto (LAS 2023). Dopo quelle nazionali di novembre a Padova e di marzo a Roma, e quelle estere in Patagonia (Rio Grande) in aprile e a Buenos Aires il 6 maggio, il 22 maggio è stata la volta della prestigiosa sede della “Salone del Libro” di Torino; esattamente nello stand riservato alla FUIS (Federazione Unitaria Italiani Scrittori). Presentati dallo stesso Presidente della Federazione Natale Rossi, hanno preso la parola il prof. Nicola Bottiglieri dell’Università di Cassino, scrittore e docente di letteratura sudamericana, la dott.ssa Daniela Berta, direttrice del Museo della Montagna di Torino ed il prof. Silvano Oni, docente di storia all’Università salesiana, sezione Torino. Ogni relatore, dal proprio particolare punto di vista, ha sottolineato alcuni aspetti particolari della poliedrica figura di don Alberto De Agostini, che fece conoscere in Italia nella prima metà del secolo XX la natura antartica attraverso libri, foto e film sulla flora, sulla fauna e sugli indios fuegini. A sud del sud, quasi fuori dalla carta geografica, ancora nei primi decenni del secolo XX, esisteva un mondo che pochi conoscevano e che pochi o nessuno aveva mai calpestato. Don De Agostini, o Don Patagonia, come è stato soprannominato, lo ha fatto conoscere con parole, immagini, suoni. La figura del salesiano, molto noto in Argentina e Cile, lo è meno nella sua patria, l’Italia ed il volume presentato ha lo scopo di rilanciarne la memoria, anche nella prospettiva del 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana in America latina (1875-2025).

 

Notizia presa da ANS 23 maggio 2023.

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Verhulst Marcel, Francesco Scaloni (1861-1926). Son rôle fondateur en plusieurs pays et sa pensée pédagogique et sociale. (= ISS – Studi, 33). Roma, LAS 2023.

Lo studioso salesiano Marcel Verhulst pubblicò recentemente un libro dedicato a don Francesco Scaloni nella collana “Studi” dell’Istituto Storico Salesiano di Roma, edito dalla casa editrice LAS (Libreria Ateneo Salesiano).

Il volume, frutto di ricerche archivistiche molto ampie, è ottimamente aggiornato dal punto di vista storiografico e conta 545 pagine. Il protagonista, vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, ha realmente influito sulla storia dell’allora giovane Congregazione salesiana, al tempo dei Rettori maggiori don Rua, don Albera e don Rinaldi, quando i salesiani stavano impiantandosi in vari Paesi dell’Europa (Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Inghilterra e Irlanda), nell’Africa del Sud e nel Congo.

Nella prima parte lo studioso descrive come il carisma di don Bosco sia arrivato in Belgio su domanda insistente del vescovo di Liegi, mons. Doutreloux. Questi ottenne l’accordo esplicito di don Bosco solo nel dicembre 1887. Fu una delle sue ultime fondazioni. Don Rua fece tutto il necessario per realizzare la promessa formale di aprire un primo istituto salesiano a Liegi, la città in cui incominciò il grande sviluppo industriale del Belgio e che era sede della diocesi.

Nella seconda parte, l’autore racconta come nel 1891, don Rua incaricò improvvisamente don Scaloni, giovane prete trentenne, chiedendogli di cominciare a gestire una piccola comunità come prima opera nascente. Ma dapprima il Verhulst parla della vita di Scaloni, precedente alla missione in Liegi. Il quattordicenne Francesco Scaloni incontrò don Bosco per la prima volta nel 1875. Nel 1876 fece l’apprendistato a Valdocco, poi seguì dei corsi per l’apprendimento del Latino. Nel 1882 emise la professione salesiana e don Bosco lo mandò subito in Francia dove studiò e lavorò per otto anni, prima a Nizza, poi a Marsiglia, dove nel 1887 fu ordinato sacerdote. Successivamente fu inviato a Parigi dove, pur avendo varie occupazioni con i giovani, completava i suoi studi della teologia al celebre “Instititut Catholique”.

La fondazione della prima casa salesiana a Liegi, sempre in stretta collaborazione con il vescovo Mons. Doutreloux, fu seguita da altre nello stesso Paese. Dopo essere stato direttore della prima casa, divenne, nel 1902, anche il primo ispettore delle case del Belgio; a queste furono annesse in seguito alcune di altri Paesi.

Fece un grande sforzo per attirare vocazioni autoctone e per formarle in due case di formazione: à Hechtel (noviziato e studentato filosofico, nel 1896), poi Groot-Bijgaarden (casa di teologia, nel 1904).

Lanciò il suo progetto missionario per il Congo (all’epoca coloniale si chiamava Congo Belga, oggi Repubblica Democratica del Congo), dove furono aperte tre case. Nel 1909 fu nominato Superiore dell’Ispettoria inglese, cercando di consolidare e di stendere l’azione salesiana in altre regioni dell’Inghilterra e della vicina Irlanda. In quel tempo incominciò il progetto di rinforzare la presenza salesiana nell’Africa del Sud. Morì improvvisamente, compiendo la visita canonica straordinaria nel Congo, nel 1926, a causa di una malattia tropicale. La sua scomparsa fu avvertita come una grande perdita, non solo in tutti i Paesi in cui lavorò, ma anche in altre parti del mondo.

Infine, nella terza parte, l’autore espone le idee di Scaloni, che furono assai originali, sia nel campo pedagogico, sia in quello sociale. Egli pubblicò molti scritti su questi argomenti. È da rilevare il suo impegno per “inculturare” il carisma di don Bosco nei posti in cui operavano i Salesiani, tenendo conto delle nuove correnti scientifiche e culturali. Come superiore coltivò una “saggezza pratica” nell’animare, nel governare e nell’amministrare le due ispettorie, anche se non sempre la sua azione incontrò successo; tuttavia cercò di affrontare positivamente varie delusioni e contrarietà. Il suo stile di vivere da salesiano può essere d’ispirazione per oggi.

 

ANS

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Presentazione del libro sulla formazione teologica dei salesiani in India con riferimento al “Kristu Jyoti College”

ANS – NEWS ITEM

The Institute of Salesian History (ISS), Rome, organized the presentation of the book by Fr. Thomas Anchukandam sdb, titled, «Theological Formation of Salesians in India with Special Reference to Kristu Jyoti College, Bangalore (1967-1976)» (LAS, 2022) in the Sala Juan Vecchi, UPS, Rome, at 3 p.m. on 21 April 2023. The event, transmitted live on the YouTube channel of the Pontifical Salesian University (UPS), was witnessed by 140 spectators world-wide and 30 others in presence.

The moderator of the event, Prof. Hendry Selvaraj Dominic, introduced Prof. Andrea Bozzolo, Rettor Magnifico, UPS, extended a warm welcome to everyone present and gave a general introduction to the book to be presented. It was followed by the presentation of the well-thought-out themes for the day that were developed by the four resource persons chosen for their association with Kristu Jyoti College (KJC) and for their academic competence.

Prof. Shaji Joseph Puykunnel, sdb, Director of the Institute of Spiritual Theology, enlightened the audience on the topic «Socio-political and religious context of North-East India at the time of the arrival of the first Salesian missionaries». The resource person, who was a professor at Sacred Heart Theological College, Shillong from1998 to 2013 and also a visiting professor to KJC, since 2004, noted that the first group of missionaries arrived in Tanjore, a town in the present-day Tamil Nadu, India under the leadership of Fr. George Tomatis SDB in 1906 on behalf of Padroado. And, on 13 January 1922, on behalf of the Propaganda Fide, the second group of Salesian missionaries arrived in Shillong, Northeast India, the sub-Himalayan region marked by ethnic, cultural, linguistic and religious diversity and political instability.  

Fr. Shaji argued basing himself on the statistical report of the Salesian mission in the region that the missionaries transformed the various challenges of the difficult mission into opportunities for the growth of the Church. He attributed the success of Salesians in the mission to the strategy of their religious leader, Mgr. Louis Mathias SDB, to have the formation of personnel in loco. The opening of «Our Lady’s House» in 1923, as a centre of formation for novices, students of Philosophy and of Theology, said the resource person, to be the historical roots of KJC whose birth and growth is the content of the book.

The second presentation, «Salesian Congregation in the immediate post World War II, The Vatican and the Post-Vatican periods» was brilliantly summarised by Prof. Michal Vojtáš sdb, the author of the book, «Reviving Don Bosco’s Oratory and Salesian Pedagogy after Don Bosco: From the first generation up to the Synod on Young People (1888–2018) ». According to him, in the Salesian congregation, the 1950s were generally characterised by the attempts at stabilizing the teaching and organisational structures of formation by Fr. Peter Ricaldone, Rector Major, which was eventually to go well beyond his term of office. The growth of personnel and activities of the youth apostolate was visible. The center of gravity of the Congregation was still in Europe and in America, but the major index of growth manifested itself in Asia. Prof. Vojtáš noted that, Fr Renato Ziggiotti’s term of office as Rector Major was characterised by his travels and the growing worldwide sense of the Salesian charism, and the 19th General Chapter of the Salesian congregation introduced six new sectors into the traditional Salesian apostolate viz., parish, adult catechesis, family apostolate, formation of lay teachers, ministry to workers, and social communication.

However, Prof. Vojtáš, highlighted that the crisis in the Salesian Congregation during the post Vatican period was felt above all through the rapid decline in vocations, the abandonment of Salesian life that occurred throughout the 1960s, both during the period of formation and with the increased demands for the laicisation of priests. The number of Salesians from 1968-77 decreased by about a quarter. This demographic crisis, signalled by the Rector Major, was only the most conspicuous effect of a religious order that was in a process of strong change. The resource person concluded his presentation situating the birth of KJC to this crucial transition of the Salesian congregation.

The third resource person to speak was Prof. Ivo Coelho sdb, the General Councillor for Formation of the Salesian Congregation, and he dwelt on the theme, «the Salesian Formation in Mission». He paid special attention to section 2 of chapter 4 of the book, «Social Involvement and Contribution to Nation-Building», as it interested him due to his own personal association with KJC as a student of theology (1984-1988). The resource person recalled the narration from the 4th chapter of the book with the subtitles: the Social Service Guild, the Freedom at midnight and the influences of Liberation theology as well as the Special General Chapter to drive home the point that the Theology in KJC did not remain confined to the pages of the books or within the walls of the classrooms, but that it flowed into the life and that life flowed back into theology. He quoted a student of KJC who wrote to the Archbishop of Bangalore in 1972 to substantiate his assertion: “While we are doing our Theological studies, we could not remain indifferent to the crying needs of so many poor people around our college. So, we launched a programme of social work, with the contributions we got from far and near and have been able to do something” (p. 158). The general Councillor for the Formation hopes and wishes that the good example given by KJC of an incarnated theological reflection might continue to be an inspiration for the Salesian formation settings and study centres.

The last presentation done by Prof. Jose Kuttianimattathil, member of the Formation Department of the Salesians of Don Bosco, Rome on «preferential love for and commitment to the poor at the very heart of the Salesian formation» recalled the hope and wish of Prof. Ivo saying, «We have to be formed with the poor; because the God we serve is a God of the poor; because the enriching magisterium of the poor gives us insights into God, because the poor are the gateway to heaven, because in touching the poor we touch Christ, and because in being with the poor we enflesh our spirituality». The resource person opined that the methodology of the Salesian formation is a liberative dialogical discernment and spiral methodology, having basically four steps:

1) Immersion in the situation of the poor and the oppressed.

2) Letting oneself be evangelized/instructed by the poor and the oppressed.

3) Interpreting and understanding the situation (experience) on the basis of what Scripture, Church teachings, other religious traditions, social sciences and the poor tell the world about the causes of and remedies for the situation encountered, that is, developing a theology.

4) Taking effective steps together with the poor of all religions and that in the spirit of the currently much touted spirit of synodality, to liberate those who continue to live in oppressive situations to live in that Kingdom proclaimed by Jesus at His programmatic Nazareth Manifesto.

Thus, all the four well-thought-out themes for the day developed by the carefully chosen persons of competence hinted that the proud heritage of KJC, whose history Prof. Thomas Anchukandam has so painstakingly, professionally and brilliantly recorded in his book is its commitment to the poor.

Prof. Hendry while commenting on the talks and the book in question,  augured that the event which offered many a historical perspective could be a point of reference in critically carrying forward the theological formation of the Salesians in India, by the three Salesian theologates in the country viz., Kristu Jyoti College, The Sacred Heart Theological College, Shillong – both aggregated to Pontifical Salesian University and Don Bosco Theological Centre, Kavarapettai, Chennai that is affiliated to the same university, to respond to the need of strengthening the local theologies and forming theologians who can contribute to the believing community worldwide!

Prof. Thomas Anchukandam, in his concluding talk, indicated the reasons for his having authored the book which could briefly be summarized as his desire to record for posterity «the particularly significant aspects of the holistic theological formation imparted by KJC with its emphasis on offering the students the possibility of reaching out to the poor in the surrounding villages and of engaging in youth apostolate in the various parishes in the Archdiocese of Bangalore». He also expressed his gratitude to all those who had facilitated his research and in preparing for the presentation of the book and made a special reference to his colleagues in the ISS and the academic authorities of the University. The presentation concluded with a simple refreshment and an informal exchange of views.

 

 

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Presentazione volume: Theological Formation of Salesians in India with Special Reference to Kristu Jyoti College Bangalore (1967-1976)

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Centro Studi Figlie di Maria Ausiliatrice-Associazione Cultori di Storia Salesiana. Paola Cuccioli e Grazia Loparco (a cura di), Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2022). Case e opere = Percorsi 7/1-2, Palumbi, Teramo 2023, 2 volumi, 687+671 p.

La pubblicazione è frutto di una ricerca pluriennale da parte di alcune Figlie di Maria Ausiliatrice, membri dell’ACSSA-Italia. Due volumi, in 1358 pagine, disegnano le attività svolte in 1173 Case/comunità religiose, con decine di migliaia di lemmi che indicano le opere realizzate dalle religiose in Italia in 150 anni, dal 1872 al 2022.  Le Case sono suddivise secondo le regioni che si susseguono in ordine cronologico di prima fondazione, pertanto: Piemonte, Liguria, Sicilia nel primo volume; Veneto, Lombardia e tutte le altre regioni, eccetto il Molise, nel secondo volume.

Dopo l’Introduzione (Grazia Loparco), le schede relative alle singole Case sono state redatte da Paola Cuccioli (Piemonte, Valle d’Aosta); Maria Stella Calicchia (Liguria, Emilia Romagna, Toscana); Loredana Corazza (Lombardia); Bruna Calgaro (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia); Claudia Daretti (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Sardegna); Lucia Vizzi (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Carmela Maria Coniglione (Sicilia).

Si tratta del completamento di una precedente ricerca a cura di Grazia Loparco e Maria Teresa Spiga, Donne nell’educazione. Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2010). Documentazione e saggi, Roma, LAS 2011. Lì si erano registrati i dati fondamentali di tutte le Case fondate fino al 2010, con le statistiche relative a tutte le FMA distribuite per regioni di origine e per decenni (divenute circa 14.000 fino al 2022). Inoltre si erano riportate le denominazioni relative alle opere, raccolte in 11 macrocategorie, da quelle più esplicitamente educative, come quelle di istruzione declinate in tutte le variabili, fino alle opere sorte per rispondere a emergenze temporanee (guerre, emigrazioni, catastrofi naturali…). La raccolta dei dati sulle opere era avvenuta per gli anni tondi del decennio (1880, 1890, 1900, ecc.), dunque sfuggivano i cambiamenti degli anni intermedi della decade. Per questo si è sentita l’esigenza di precisare la durata di ogni opera in ogni Casa, tenendo conto che ogni comunità era impegnata in varie attività formative. La ricognizione consegna così ora al lettore una gamma molto ampia di attività, che dal nord al sud hanno seguito l’evoluzione variegata e asimmetrica del Paese, ponendosi dall’ottica delle esigenze educative riferite soprattutto alle fasce giovanili femminili delle classi popolari.

Denominazioni e date sono più che numeri, poiché portano impresse le scelte maturate nel tempo, disponibili a vari studi, per verificare l’effettiva incidenza dell’educazione salesiana rivolta a larghissime fasce di ragazze, da formare come “buone cristiane e oneste cittadine”. In ogni Casa, identificata sotto il profilo civile ed ecclesiale, come in ogni regione, si apre uno scenario da contestualizzare nella complessità socioculturale ed economica, oltre che religiosa ed educativa. 

La fonte principale dei dati è stata la serie annuale degli Elenchi generali dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Attualmente in Italia non emerge un’attenzione particolare alla pubblicazione di dati analitici di largo raggio diacronico e geografico riferiti a una istituzione educativa, eppure una simile ricognizione di fonti, grazie alla sua estensione, rivela risorse insospettate per la storia sociale, educativa, religiosa del Paese, colto nella sua diversità regionale, dall’Unità ai nostri giorni.

Grazia Loparco

Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”

Via Cremolino, 141 – 00166 Roma

gloparco@pfse-auxilium.org

 

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José Manuel Prellezo, membro ISS-ACSSA, (1932-2023)

Questa mattina è venuto a mancare don José Manuel Prellezo, docente emerito dell’Università Pontificia Salesiana, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano, membro ACSSA.

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Presentazione volume: Theological Formation of Salesians in India with Special Reference to Kristu Jyoti College Bangalore (1967-1976)

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Presentazione volume: Don Alberto Maria De Agostini. L’ultimo esploratore della “Fine del mondo”

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Don Alberto Maria de Agostini. L’ultimo esploratore della “Fine del mondo” (1883-1960) a cura di Francesco Motto


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Thomas Anchukandam: Theological Formation of Salesians in India with Special Reference to Kristu Jyoti College Bangalore (1967-1976)


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Don Alberto Maria De Agostini all’Università di Padova, Don Bosco nei festival culturali italiani

Alla figura e all’opera di don Alberto Maria De Agostini, salesiano, grande missionario-esploratore della Patagonia meridionale e della Terra del Fuoco, è stata dedicata un’intera sezione della due giorni di studio del Consorzio Universitario Italia per l’Argentina (CUIA) tenutasi il 17-18 novembre 2022 nel nuovissimo auditorium dell’Università di Padova ed inserita fra gli eventi celebrativi degli 800 anni di fondazione dello stesso ateneo patavino.

Hanno preso la parola la professoressa Maria Gabriella Dionisi, dell’Università della Tuscia di Viterbo, e don Francesco Motto, SDB, dell’Istituto Storico Salesiano. Nell’occasione è stato pure proiettato il film originale di don De Agostini “Terre Magellaniche” (1933) ed è stata esposta nuovamente al pubblico la mostra su don De Agostini, inaugurata il 25 aprile scorso presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma nell’ambito del convegno internazionale di studio: Immagini di un mondo scomparso. Don Alberto Maria De Agostini (1883-1960) l’uomo, la natura, l’arte, la scienza”.

Lungo l’anno 2022, grazie al volume di Nicola Bottiglieri, “Magellano e Don Bosco intorno al mondo. La Memoria dei luoghi” (Torino, LDC 2019) le figure di Don Bosco e di don De Agostini sono state ricordata ed apprezzate in varie sedi civili: a Torino, in maggio al Salone Internazionale del Libro; a Roma, in giugno, presso l’Istituto Italo-Latinoamericano; a Salerno lo stesso mese nel corso del Festival della letteratura; ancora a Roma in settembre, all’interno del Festival della letteratura di viaggio; e a Vicenza in ottobre, in occasione delle celebrazioni dei 500 anni del viaggio di Magellano raccontato dal vicentino Antonio Pigafetta. In tale circostanza è stato apprezzatissimo il succitato film “Terre magellaniche” di don De Agostini, presentato pure sulle pagine de L’Osservatore Romano.

Insomma, un Don Bosco e un don De Agostini tuttora “presenti e significativi” in ambienti culturali laici di tutta Italia e anche oltre, a distanza rispettivamente di 134 e di 62 anni dalla loro scomparsa.

https://www.infoans.org/sezioni/notizie/item/16702-italia-don-alberto-maria-de-agostini-all-universita-di-padova-don-bosco-nei-festival-culturali-italianiFacebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

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Presentazione del volume: Gli anni d’oro di Valdocco nella “Cronichetta” di Giulio Barberis

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Don Paolo Albera. Gli anni del rettorato (1910-1921)

 


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Nomina di recensore del prof. Paolo Pieraccini

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