“FIGURE SALESIANE RILEVANTI TRA IL XIX E XX SECOLO”. Seminario Europeo. Bratislava – Slovacchia, dal 31 ottobre al 4 novembre 2018

Vojnary: il paese nativo del beato Titus Zeman, SDB.  Il gruppo dei Cultori di Storia Salesiana intorno alla sua statua, collocata di fronte alla chiesa in cui fu battezzato

Si è concluso Il 4 novembre scorso, presso il “Centrum Salvator” di Bratislava si è concluso il Seminario europeo dell’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA), organizzato con la collaborazione dell’Istituto Storico Salesiano (ISS). Sono state presentate le “Figure salesiane rilevanti fra il XIX e XX secolo in Europa” – vale a dire quei Salesiani (SDB) e quelle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che, pur diversi per formazione, cultura, abitudini e contesti di azione, in un tratto breve o lungo della loro vita, hanno rappresentato e vissuto, in modo significativo, originale, o comunque particolare, l’unica missione salesiana.

I lavori si sono aperti il pomeriggio del 31 ottobre con la lettura dei messaggi del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, della Superiora Generale FMA, Madre Yvonne Reungoat, e i saluti degli Ispettori SDB-FMA della Slovacchia, don Jozef Ižold e suor Monika Skalová e della Responsabile Maggiore delle Volontarie di Don Bosco (VDB), Oľga Krížová.

Con la prima conferenza della prof.ssa Emilia Hrabovec sul “Contesto storico-ecclesiale della Slovacchia dal primo dopoguerra al 1990” e la presentazione dei gruppi della Famiglia Salesiana presenti in Slovacchia, i 50 partecipanti al seminario sono stati introdotti a conoscere in modo efficace il territorio sede del seminario, soprattutto grazie a testimoni della consacrazione religiosa vissuta in clandestinità. L’avvio vero e proprio dei lavori si è poi avuto con la relazione introduttiva del Presidente ACSSA, don Francesco Motto, che ha illustrato gli obiettivi del seminario, la metodologia che si sarebbe seguita e i criteri dati per la scelta dei personaggi (fra cui l’esclusione delle figure dei santi, beati, venerabili e servi di Dio, che godono già di una certa letteratura e quelle dei Rettori Maggiori e delle Madri Generali e loro Consiglieri, già oggetto di studi precedenti).

Le 34 relazioni esposte nei giorni seguenti – da parte di 17 Salesiani, 12 Figlie di Maria Ausiliatrice, 2 membri di altri gruppi della Famiglia Salesiana e 3 laici – presentate secondo la direzione geografica Est-Ovest, e hanno permesso di evidenziare come la missione salesiana lungo la sua storia si sia manifestata in modo “originale”, “tipico”, “peculiare” nella vita di determinati religiosi e religiose. Tutti costoro, in risposta ai vari contesti politici ed educativi, hanno saputo dare il meglio di se stessi nei diversi ruoli ricoperti in Congregazione: come Ispettori, Direttori, animatori di oratorio, animatori vocazionali, scrittori di teatro, di musica, artisti, editori, insegnanti, assistenti, missionari, vescovi…

Geograficamente, i personaggi rappresentati appartenevano a diverse nazionalità: 16 all’Italia, 5 alla Polonia, 4 alla Spagna, 2 alla Slovacchia, 1 alla Germania, 1 Austria-Germania, 2 a Gran Bretagna/Sud Africa e 1 rispettivamente a Slovenia, Belgio/Congo Belga, e Portogallo.

Se “nel passato c’è il seme del presente, che tutti conosciamo, ma anche del futuro che invece dobbiamo consapevolmente costruire con fedeltà e creatività” – come ha scritto il Rettor Maggiore nel suo saluto augurale al Seminario – è evidente che il profilo di alcuni personaggi “rilevanti” del passato illustrati nel corso del Seminario possa tornare utile, per ispirare il “profilo del salesiano per i giovani di oggi”, come chiede il prossimo Capitolo Generale 28.

Trattandosi di un Seminario di indole metodologica, ogni relatore ha potuto rendersi conto, personalmente e nel dialogo, delle diverse modalità per individuare le fonti di studio in vari archivi, interrogarle con intelligenza, analizzarle in profondità e di interpretarle senza anacronismo e alterazioni deformanti. Affinato così nel confronto il metodo di lavoro, ognuno potrà migliorare l’esito della propria ricerca, in vista del Convegno Internazionale, già fissato per il novembre 2020.

Nella giornata “libera” di metà seminario, i partecipanti hanno potuto visitare Šaštin, Devin e Vajnory (paese nativo del Beato Titus Zeman), luoghi significativi della storia e spiritualità slovacca e della vita salesiana nei tempi difficili del XX secolo; e, di nuovo a Bratislava, l’Archivio Nazionale della Memoria, la cui visita è stata completata dalla presentazione del DVD sulle testimonianze delle religiose in campo di concentramento. Queste esperienze hanno contribuito a raggiungere la stessa finalità del seminario: mettere le persone a diretto contatto con luoghi, situazioni, documenti, eventi del passato: tutti elementi che costituiscono “fonti” di ogni seria ricerca storica.

Al termine dei quattro giorni, è stata espressa da parte di tutti soddisfazione per il lavoro svolto, per le prospettive di immediato futuro (2020), per il clima di collaborazione che si è avuto, e per l’accoglienza e il costante accompagnamento da parte delle FMA e dei SDB di Bratislava. Per maggiori informazioni – e per i testi delle relazioni – è disponibile il sito di ACSSA Europa: https://acssaeuropa.wixsite.com/acssaeuropa2018

Divín – I convegnisti davanti al monumento collocato presso la confluenza del fiume Morava con il Danubio.
È stato eretto per ricordare le numerose vittime del regime comunista,
fucilate mentre stavano attraversando il fiume verso l’Europa dell’ovest.

Cultori di Storia Salesiana nell’aula durante la presentazione delle ricerche.