Centro Studi Figlie di Maria Ausiliatrice-Associazione Cultori di Storia Salesiana. Paola Cuccioli e Grazia Loparco (a cura di), Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2022). Case e opere = Percorsi 7/1-2, Palumbi, Teramo 2023, 2 volumi, 687+671 p.

La pubblicazione è frutto di una ricerca pluriennale da parte di alcune Figlie di Maria Ausiliatrice, membri dell’ACSSA-Italia. Due volumi, in 1358 pagine, disegnano le attività svolte in 1173 Case/comunità religiose, con decine di migliaia di lemmi che indicano le opere realizzate dalle religiose in Italia in 150 anni, dal 1872 al 2022.  Le Case sono suddivise secondo le regioni che si susseguono in ordine cronologico di prima fondazione, pertanto: Piemonte, Liguria, Sicilia nel primo volume; Veneto, Lombardia e tutte le altre regioni, eccetto il Molise, nel secondo volume.

Dopo l’Introduzione (Grazia Loparco), le schede relative alle singole Case sono state redatte da Paola Cuccioli (Piemonte, Valle d’Aosta); Maria Stella Calicchia (Liguria, Emilia Romagna, Toscana); Loredana Corazza (Lombardia); Bruna Calgaro (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia); Claudia Daretti (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo, Sardegna); Lucia Vizzi (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); Carmela Maria Coniglione (Sicilia).

Si tratta del completamento di una precedente ricerca a cura di Grazia Loparco e Maria Teresa Spiga, Donne nell’educazione. Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2010). Documentazione e saggi, Roma, LAS 2011. Lì si erano registrati i dati fondamentali di tutte le Case fondate fino al 2010, con le statistiche relative a tutte le FMA distribuite per regioni di origine e per decenni (divenute circa 14.000 fino al 2022). Inoltre si erano riportate le denominazioni relative alle opere, raccolte in 11 macrocategorie, da quelle più esplicitamente educative, come quelle di istruzione declinate in tutte le variabili, fino alle opere sorte per rispondere a emergenze temporanee (guerre, emigrazioni, catastrofi naturali…). La raccolta dei dati sulle opere era avvenuta per gli anni tondi del decennio (1880, 1890, 1900, ecc.), dunque sfuggivano i cambiamenti degli anni intermedi della decade. Per questo si è sentita l’esigenza di precisare la durata di ogni opera in ogni Casa, tenendo conto che ogni comunità era impegnata in varie attività formative. La ricognizione consegna così ora al lettore una gamma molto ampia di attività, che dal nord al sud hanno seguito l’evoluzione variegata e asimmetrica del Paese, ponendosi dall’ottica delle esigenze educative riferite soprattutto alle fasce giovanili femminili delle classi popolari.

Denominazioni e date sono più che numeri, poiché portano impresse le scelte maturate nel tempo, disponibili a vari studi, per verificare l’effettiva incidenza dell’educazione salesiana rivolta a larghissime fasce di ragazze, da formare come “buone cristiane e oneste cittadine”. In ogni Casa, identificata sotto il profilo civile ed ecclesiale, come in ogni regione, si apre uno scenario da contestualizzare nella complessità socioculturale ed economica, oltre che religiosa ed educativa. 

La fonte principale dei dati è stata la serie annuale degli Elenchi generali dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Attualmente in Italia non emerge un’attenzione particolare alla pubblicazione di dati analitici di largo raggio diacronico e geografico riferiti a una istituzione educativa, eppure una simile ricognizione di fonti, grazie alla sua estensione, rivela risorse insospettate per la storia sociale, educativa, religiosa del Paese, colto nella sua diversità regionale, dall’Unità ai nostri giorni.

Grazia Loparco

Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”

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