La prima spedizione missionaria dei Salesiani inviati da Don Bosco

La notte dell’11 novembre 1875, la chiesa di Maria Ausiliatrice, a Valdocco, fu teatro di una grande festa: l’invio dei primi dieci missionari salesiani in Argentina. Don Bosco vide così realizzarsi il sogno che aveva all’età di nove anni. 150 anni dopo, più di 11.000 salesiani sono stati inviati in terra di missione e l’opera educativa si è diffusa in 136 paesi dei cinque continenti.

Il sogno fatto all’età di 9 anni segnò la vita del piccolo Joãozinho Bosco, il futuro della sua vocazione e il futuro dei salesiani e delle missioni salesiane: “Sognavo che mi trovavo in una regione selvaggia, totalmente sconosciuta. Era una terra completamente incolta pianura, senza montagne o colline in vista. Solo ai suoi limiti più lontani si potevano vedere montagne aspre. Ho visto molti gruppi di uomini che camminavano lungo quella. Erano quasi nudi. Erano di straordinaria altezza e statura, con un aspetto feroce. Ho visto appare un gruppo di missionari. Si avvicinarono ai selvaggi con il volto felice e furono preceduti da un gruppo di ragazzi. Erano i nostri Salesiani.”

Questo frammento del sogno di Don Bosco contiene, come quasi tutti, un denominatore comune: i giovani e la loro crescita personale e spirituale. Don Bosco ha sempre sognato di essere missionario. Già ai tempi di Dom Cafasso volle andare in missione. Aveva questo ideale anche quando fondò la Società di San Francesco di Sales.

In occasione del Concilio Vaticano I, diversi vescovi chiesero a Don Bosco di inviare salesiani in Cina, Stati Uniti ed Egitto. Don Bosco studiò tre anni per cercare di scoprire la terra lontana del suo sogno di nove anni. Un giorno gli fu chiesto di andare in Argentina e questo lo portò dagli aborigeni della Patagonia.

La prima spedizione prevedeva tre punti: si sarebbero dedicati ai giovani poveri e abbandonati, avrebbero assunto la direzione di una nuova scuola e sarebbero stati inviati anche in altri luoghi della Patagonia.

L’11 novembre Don Bosco salutò i missionari presso il Santuario di Maria Ausiliatrice e tenne loro una lunga omelia. Ogni missionario ha portato a casa un foglietto con un ricordo di Don Bosco, in cui venivano sottolineati tre principi: cercare le anime, non il denaro, gli onori o la dignità; prenditi cura dei malati, dei bambini, degli anziani e dei poveri, e guadagnerai la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini; e amatevi gli uni gli altri, correggetevi gli uni gli altri, non siate invidiosi né risentiti, perché il bene di uno è anche il bene di tutti.

L’ultimo sogno missionario di Don Bosco fu quello che ebbe a Barcellona il 10 aprile 1886. Vide un gran numero di giovani correre verso di lui e dirgli: “Ti abbiamo aspettato tanto a lungo e ora non sfuggirai”. Uno di loro gli disse: “Che cosa vedi?”, e Don Bosco rispose: “Vedo montagne, mare, colline e ancora montagne e mare. Leggo un cartello: Valparaíso, un altro che dice Santiago e alcuni ragazzi leggono Pechino”. “. E una ragazza ha detto: “Traccia una linea da Santiago a Pechino, passando per il centro dell’Africa, e avrai un’idea di quello che dovranno fare i tuoi salesiani. Ma per raggiungere questo obiettivo, i salesiani dovranno coltivare l’amore per Maria.”

Il 1° novembre 1875 Papa Pio IX ricevette i membri della spedizione missionaria salesiana e li benedisse. Il 14 novembre, tre giorni dopo la celebrazione dell’invio nella chiesa di Valdocco, la prima spedizione salesiana inviata e benedetta da Don Bosco lasciò il porto di Genova per Buenos Aires.

Questa prima spedizione missionaria contava solo 10 salesiani: 6 sacerdoti e 4 fratelli coadiutori. Il capo del gruppo era don Juan Cagliero, 37 anni. Era accompagnato, tra gli altri, da padre José Fagnano, di 31 anni, e padre Domingo Tomatis, di 26 anni. Uno dei quattro coadiutori, Vicente Gioiama, svolgeva il ruolo di cuoco.

Dopo questa prima spedizione missionaria in America, Don Bosco ne inviò altre prima di morire: nel novembre 1876, 1877 e le spedizioni del 1878, 1881, 1883, 1885, 1886 e 1887. Oggi, alla fine di settembre, questa tradizione di Don Bosco viene mantenuta in vita inviando missionari nei cinque continenti.

Reinterpretazione di José Sobrero