Verhulst Marcel, Francesco Scaloni (1861-1926). Son rôle fondateur en plusieurs pays et sa pensée pédagogique et sociale. (= ISS – Studi, 33). Roma, LAS 2023.

Lo studioso salesiano Marcel Verhulst pubblicò recentemente un libro dedicato a don Francesco Scaloni nella collana “Studi” dell’Istituto Storico Salesiano...

José Manuel Prellezo, membro ISS-ACSSA, (1932-2023)

Questa mattina è venuto a mancare don José Manuel Prellezo, docente emerito dell’Università Pontificia Salesiana, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano,...

Eliane Anschau Petri: Don Ferdinando Maccono. Biografo ufficiale e Vice postulatore della causa di canonizzazione di Madre Mazzarello

La ricerca fa emergere una figura eccezionale non solo per quanto ha fatto, ma soprattutto per la sua tempra umana...

Encuentro Virtual de Memoria Histórica Salesiana

https://www.youtube.com/watch?v=7EWIfjeQo9k https://www.youtube.com/watch?v=C4IMPvP1uUI&t=557s  

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Categoria: ISS

Volti di uno stesso carisma: Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice nel XX secolo. Presentazione presso Roma-UPS il 26 gennaio 2022

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(ANS – Roma) – In preparazione alla festa di Don Bosco, mercoledì prossimo, 26 gennaio 2022, avrà luogo presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma la presentazione del voluminoso testo “Volti di uno stesso carisma. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice”, curato da don Francesco Motto, SDB, e suor Grazia Loparco, FMA: volume 10 della collana “Studi” dell’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA) edito dall’editrice LAS (Roma 2021).

Il volume, frutto di cinque seminari continentali metodologici (2018-2019) – con la presenza complessiva di oltre 150 SDB-FMA, membri della Famiglia Salesiana e studiosi laici – volge la sua attenzione su 48 figure di SDB e FMA, per lo più ignote alla storia salesiana, che si sono distinte per aver interpretato in modo significativo, innovativo e talora pionieristico alcuni tratti del carisma salesiano nei diversi ruoli da loro giocati, nelle differenti aree geografiche in cui hanno operato.

“Siamo di fronte ad un panorama impressionante di come un’esperienza educativo-spirituale di un passato – quello ottocentesco di Don Bosco – si sia affermata rapidamente ed abbia potuto declinarsi nel secolo successivo in svariate forme senza perdere la freschezza originaria del carisma. Le generazioni di SDB e FMA del novecento l’hanno ricevuta in dono, l’hanno fatta propria, l’hanno arricchita con il proprio patrimonio culturale e spirituale e l’hanno esportata oltre i propri confini geografici dove ha attecchito e si è sviluppata armoniosamente in tanti Paesi” affermano i curatori.

Le loro vite rappresentano una fonte di ispirazione per tutti i membri della Famiglia Salesiana, particolarmente ora, nella difficile congiuntura storica attuale, laddove molti sono pervasi da sintomi di sofferenza per la sensazione di non essere all’altezza della situazione. Ogni personaggio qui presentato nella sua originalità e unicità è un esempio virtuoso che induce a riflettere, una pillola di speranza. Da loro, dunque, e dalle loro storie di audacia apostolica e vitalità salesiana, è possibile prendere lezioni di vita per fare altrettanto, con fedeltà creativa e originale come quella che essi ebbero.

“Conoscere il meglio del proprio passato è condizione ineludibile per ricreare un futuro nuovo” soggiungono i due curatori del testo.

Il programma dell’appuntamento prevede, innanzitutto, il saluto del Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione, prof. don Antonio Dellagiulia, e una presentazione illustrativa da parte del Presidente dell’ACSSA, prof. don Motto. Successivamente, a prendere la parola saranno i proff. Giorgio Rossi dell’Università di Roma Tre, P. Giuseppe Crea, CMMJ, dell’UPS, e la dott.ssa Rita Pinci, giornalista direttrice di Donne Chiesa Mondo, il mensile femminile dell’Osservatore Romano.

L’evento, moderato dal prof. Francesco Casella, si terrà presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’UPS e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della stessa Università https://www.youtube.com/c/UniversitàPontificiaSalesiana  e sulla pagina Facebook di ANS.

 
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Anno 2021 dedicato a: Don Paolo Albera (1845-1921) secondo successore di don Giovanni Bosco. Cenno biografico

Paolo Albera, nato il 6 giugno 1845 a None (Italia) in una famiglia contadina, ultimo di sette figli, di cui quattro avrebbero poi scelto la vita religiosa, morì il 29 ottobre 1921 a Torino.

Tramite il suo parroco don Matteo Abrate conobbe don Bosco, Fondatore della Congregazione Salesiana, che il 18 ottobre 1858 lo accolse nella casa di san Francesco di Sales, detta “Oratorio”, a Valdocco (all’epoca un modesto quartiere operaio di Torino).  Entrò nella Congregazione Salesiana il 1° maggio 1860; ricevette la veste religiosa il 27 ottobre 1861. Emise i primi voti il 14 maggio 1862 e fu uno dei 22 primi salesiani. Il 20 ottobre 1863 fu mandato come insegnante nel nuovo Collegio salesiano a Mirabello Monferrato. In quel periodo, studiando da esterno anche teologia, il 10 ottobre 1864 ad Alessandria superò l’esame di maturità magistrale. Il 10 dicembre 1865 presso l’Università di Torino, conseguì il diploma d’insegnante con licenza d’insegnamento per il ginnasio inferiore. Fu ordinato sacerdote dal vescovo Pietro Ferrè il 2 agosto 1868 a Casale Monferrato. Emise la professione perpetua il 19 settembre a Trofarello dinanzi a don Bosco in persona. Negli anni 1869-1871 ricoprì l’incarico di prefetto dell’oratorio (Torino-Valdocco); fu anche assistente e cappellano nell’oratorio gestito da Marie-Louis Clarac nel quartiere di Porta Nuova di Torino. Il 1° settembre 1871 fu nominato direttore dell’ospizio a Genova-Marassi, che nel 1872 fu trasferito a San Pier d’Arena (oggi: Genova Sampierdarena), dove continuò come direttore fino al 1° settembre 1881. Seppe far mettere in pratica il sistema preventivo di don Bosco nella vita scolastica quotidiana di quell’istituto in forma così efficace, che l’opera si guadagnò il nome di “seconda Valdocco”. Nel 1875 aprì una sezione dedicata ai candidati tardivi al sacerdozio e alla vita religiosa, detti “Figli di Maria”. Per la preparazione di nuovi allievi nella giovane Congregazione Salesiana, ma soprattutto per fare in modo che questa potesse stampare liberamente e diffondere buoni libri, conformemente alla sua specifica missione, nel 1876 aprì la prima tipografia salesiana. Dal 1878 vi si poté stampare una rivista molto importante per la Congregazione: il “Bollettino Salesiano”, periodico mensile fondato nel 1877. Inoltre don Albera restaurò anche la storica chiesa locale e ingrandì l’istituto educativo del luogo.

Il 27 novembre 1873, in riconoscimento delle sue capacità, fu nominato membro della prestigiosa accademia italiana “Arcadia”.

Nel 1881 don Bosco gli affidò l’ufficio di ispettore della neonata Ispettoria Francese e di direttore (1881-1891) e rettore dell’opera salesiana di Marsiglia-S. Leone, nonché di direttore dell’oratorio (1884-1891) di Marsiglia-Provvidenza e di rettore a St.-Pierre-de-Canon (1892). Sotto il suo governo fu inaugurata la prima opera salesiana in Africa, a Oran in Algeria, all’epoca colonia francese (1891), e a Liegi in Belgio (1891). Sotto la sua gestione il numero dei salesiani aumentò da 40 a 122, i novizi aumentarono da 16 a 44, e le case da 3 a 11.

Durante il VI Capitolo generale (29 agosto – 7 settembre 1892, Torino-Valsalice) don Albera fu eletto Catechista generale della Congregazione Salesiana, entrando così a far parte del governo centrale. Fu responsabile della formazione spirituale e dell’animazione dei salesiani. A tale fine visitava le Ispettorie salesiane e teneva gli esercizi spirituali in varie parti del mondo. Così, negli anni 1894-1895 compì le visite canoniche in vari Paesi con presenze salesiane: Francia, Algeria, Terra Santa. Nel 1898 ispezionò le opere salesiane di Francia, Spagna e Belgio; negli anni 1900-1903, per ordine del Rettor Maggiore della Congregazione don Michele Rua, eseguì controlli nelle case dell’America Latina e dell’America del Nord. Presiedette allora il II Congresso dei Cooperatori Salesiani dell’America del Sud (Buenos Aires, 19-21 novembre 1900) e, successivamente, il primo Capitolo ispettoriale di quel continente (Buenos Aires, 26-29 gennaio 1901). L’obiettivo del Capitolo fu l’implementazione nelle case salesiane sudamericane, secondo le decisioni dei Capitoli generali precedenti. Durante il viaggio di ritorno in patria visitò i centri salesiani in Messico, Stati Uniti e Gran Bretagna. Nel 1904 visitò le case in Sicilia, Francia e nell’Impero Austro-Ungarico (Slovenia, Austria e Polonia). Fece altre visite canoniche nel 1907, recandosi in Francia e Spagna. Nel 1908 andò in Sicilia, colpita da un terremoto particolarmente grave nella città di Messina. Da lì passò in Tunisia.

Il 17 maggio 1903 prese parte alla solenne incoronazione dell’immagine di Maria Ausiliatrice dei fedeli cristiani a Torino-Valdocco, venerata nella chiesa a lei dedicata, costruita da don Bosco. Nel 1907 fu testimone della proclamazione del decreto pontificio che dichiarava “Venerabile” il Fondatore dei Salesiani.

Durante l’XI Capitolo generale (15-31 agosto 1910), che ebbe luogo dopo la morte di don Michele Rua, primo successore di don Bosco, don Albera il 16 agosto fu eletto Rettore Maggiore della Congregazione salesiana. Al momento del suo insediamento la Congregazione contava 4001 membri, 371 novizi e 387 case, attive ormai in tutti i continenti. In conformità con lo spirito del Fondatore, al fine di coltivare il legame con la Santa Sede, subito dopo la sua elezione don Albera si recò a Roma, dove il 3 settembre 1910 fu ammesso all’udienza privata da Pio X. Per ben tre volte incontrò il Papa Benedetto XV in udienza privata: la prima volta il 14 ottobre 1915, la seconda nell’aprile 1917 e la terza e ultima il 18 dicembre 1920.

Nel 1911 presiedette a Torino il primo Congresso Internazionale degli Ex-allievi Salesiani.   Secondo la prassi seguita dai suoi predecessori, s’impegnò nelle visite canoniche delle case salesiane. Ispezionò una ventina di case in Italia e nell’Impero Austro-Ungarico (Slovenia, Austria, Polonia) e, successivamente, nel 1912, quelle del Belgio e dell’Inghilterra, e poi ancora quelle italiane. Nel 1913 dedicò cinque mesi alle visite canoniche in Spagna.  Nel 1914 continuò a visitare le case della penisola italiana; si recò anche a Malta, a visitare la prima casa salesiana sorta sull’isola. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale gli impedì di continuare questa importante pratica dei Rettori Maggiori della Congregazione, vista come un servizio per l’unità e il rafforzamento del legame tra il governo centrale e le singole case, al fine di garantire l’identità carismatica e dare slancio all’ulteriore sviluppo dell’opera di don Bosco, “Padre, maestro e amico” della gioventù. Riprese la pratica delle visite canoniche alla fine della guerra: l’ultima fu quella di Marsiglia nel 1921.

Gli anni del governo di don Albera furono dolorosamente segnati dalla Prima Guerra Mondiale, quando molti salesiani furono chiamati sotto le armi. Molti caddero sui vari fronti di guerra. Alcune case salesiane furono trasformate in lazzaretti o caserme militari. Negli anni 1916-1918 il Rettor Maggiore redigeva tutti i mesi una “Lettera circolare” destinata ai salesiani chiamati al servizio militare. Approntò per loro anche un manuale intitolato Il Salesiano sotto le armi. Il conflitto bellico mondiale non permise a don Albera di realizzare le celebrazioni programmate per il Centesimo anniversario della nascita del Fondatore. E non gli fu possibile convocare il Capitolo Generale previsto dai regolamenti della Congregazione per l’anno 1916.

Fedele allo spirito del Fondatore, don Albera dedicò molta attenzione alla “Pia Unione dei Cooperatori Salesiani” (tipo dei terziari), fondata da don Bosco nel 1876. L’Unione svolgeva un ruolo strategico importantissimo nella propagazione del messaggio salesiano e dei suoi compiti nei diversi ambienti ecclesiastici e laici. Ai suoi membri era rivolto l’organo di stampa ufficiale della Congregazione, il “Bollettino Salesiano. Su questo “Periodico della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani di D. Bosco”, all’inizio di ogni anno don Albera pubblicava una lettera a loro indirizzata, con la relazione sulla situazione, lo sviluppo e i progetti della Congregazione, in cui i Cooperatori avevano una parte significativa, offrendo alla loro realizzazione un sostegno materiale, morale e spirituale molto concreto.

Nel 1913 don Albera presiedette il VII Capitolo generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane) fondato nel 1872 da don Bosco. Nel 1906, per decisione della Santa Sede, le salesiane furono sottratte alla giurisdizione dei Rettori Maggiori mantenendo tuttavia il riferimento al comune Fondatore. La decisione fu confermata dal decreto della Santa Sede del 19 giugno 1917, che comportò la nomina di don Albera a Delegato Apostolico per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Le “Lettere circolari” di don Albera furono uno strumento importante per la formazione e l’animazione dei membri della Congregazione. Ne scrisse quarantatré: la prima in gennaio 1911, l’ultima in settembre 1921. Un altro strumento di peso fu la “Strenna”: una lettera programmatica pubblicata all’inizio di ogni anno di calendario, in cui il Rettor Maggiore indicava le linee d’azione definite per l’anno che cominciava. Nel 1915 pubblicò il Manuale del Direttore, frutto delle sue riflessioni ed esperienze, e anche delle decisioni dei Capitoli Generali risalenti ai tempi del Fondatore. Il manuale fu l’espressione del suo desiderio di tramandare la visione del ruolo carismatico e dei compiti di un direttore (superiore) di una casa salesiana, che permettesse ai salesiani di mantenersi creativamente fedeli alla loro missione tra i giovani, così come fu definita nei vari scritti dallo stesso Fondatore, ma che con i tempi che mutavano necessitava di aggiornamenti. Per don Bosco, il direttore di una casa salesiana era una figura chiave che garantiva il successo di un’educazione dei giovani autenticamente cristiana, preparandoli ad assumersi la responsabilità della vita sociale. Il Fondatore sottolineava il carattere paterno di questa figura nella sua dimensione spirituale, sia nei confronti dei salesiani stessi, sia dei loro allievi. Questa paternità doveva garantire una traduzione dinamica e concreta del sistema preventivo nella quotidianità educativa e didattica. Nel 1916, grazie agli sforzi di don Albera fu pubblicato un libro di preghiere intitolato Pratiche di pietà in uso nelle case salesiane. L’iniziativa fu dettata dalla sua convinzione della insostituibile importanza della preghiera, in particolare per la Congregazione Salesiana che correva il rischio di farsi travolgere dall’aspetto attivo del suo lavoro apostolico e educativo. Per rafforzare il legame tra il Centro della Congregazione e le case disseminate in più parti del mondo don Albera cominciò a pubblicare (24 maggio 1920) regolarmente il bimestrale Atti del Capitolo Superiore della Pia Società Salesiana.

Nel 1920 don Albera celebrò l’inaugurazione del monumento a Don Bosco, eretto davanti alla Basilica di Maria Ausiliatrice dei Fedeli a Torino. Per l’occasione convocò un Congresso dei Cooperatori Salesiani e degli Ex-allievi ed Ex-allieve dei Salesiani e delle Salesiane. Durante le celebrazioni fu solennemente insignito del cavalierato dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro.

Don Paolo Albera fa parte del primissimo gruppo dei salesiani – testimoni che parteciparono attivamente sin dall’inizio ai più importanti eventi carismatici e costitutivi della Congregazione, quali sono i capitoli generali. Partecipò ai seguenti: il I Capitolo generale 5 – 5 ott. 1877 (Lanzo – Torinese), come direttore della casa di San Pier D’Arena; il II Capitolo generale 3-15 sett. 1880 (Lanzo – Torinese), come direttore della casa di San Pier D’Arena; il III Capitolo generale 1-7 sett. 1883 (Torino – Valsalice), come Ispettore dell’Ispettoria Francese; il IV Capitolo generale 1-7 sett. 1886 (Torino – Valsalice), come Ispettore dell’Ispettoria Francese; il V Capitolo generale 2-7 sett. 1889 (Torino – Valsalice), come Ispettore dell’Ispettoria Francese; il VI Capitolo generale 29 ago.-7 sett. 1892 (Torino – Valsalice), come neoeletto Catechista generale; il VII Capitolo generale 4-7 sett. 1895 (Torino – Valsalice), come Catechista generale; l’VIII Capitolo generale 29 ago.-3 sett. 1898 (Torino – Valsalice), come Catechista generale; non partecipò al IX Capitolo generale 1-5 sett. 1901 (Torino – Valsalice), perché in quel periodo stava visitando le case salesiane in Sudamerica; il X Capitolo generale 23 ago.-13 sett. 1904 (Torino – Valsalice), come Catechista generale; l’XI Capitolo generale 15-31 ago. 1910 (Torino – Valsalice) ormai come neoeletto Generale della Congregazione Salesiana. Tale fatto qualifica don Albera quale testimone attendibilissimo dell’attività non solo del Fondatore, ma anche dei suoi successori e dei loro collaboratori più stretti, che decidevano sia sulla tramandata identità della Congregazione, sia sulla necessità degli aggiornamenti del suo carisma, per rispondere alle nuove sfide della società in continua evoluzione.

Durante il suo rettorato, don Albera, accettò, rispondendo alle richieste della Santa Sede, cinque nuovi territori di missione: Congo Belga (Katanga – Africa Centrale) nel 1911, Rio Negro (Brasile) nel 1914, Chiu Chow (Cina) nel 1917, Gran Chaco (Paraguay) nel 1920 e Assam (India) nel 1921. In Europa eresse le prime case in Ungheria, Germania e Irlanda, e nell’America Centrale in Honduras, Nicaragua, El Salvador e Cuba.

Inoltre organizzò nove spedizioni missionarie ad gentes: nell’ottobre 1910, nell’ottobre 1911, nell’ottobre 1912, nell’ottobre 1913, nel luglio 1918, nell’agosto 1919, nel marzo 1920, nel marzo 1921 e nell’autunno 1921. Furono inviati 501 salesiani nei Paesi fuori Europa.

Portò avanti cinque cause di beatificazione e canonizzazione – di cui due già avviate dal suo predecessore don Rua – : del Venerabile don Giovanni Bosco, di Domenico Savio, di don Andrea Beltrami, di don August Czartoryski e di don Michele Rua.

Alla morte di don Rua la Congregazione ebbe: 1 arcivescovo, 2 vescovi, 1 prefetto apostolico, invece alla morte di don Albera contò: 1 cardinale, 2 arcivescovi, 10 vescovi, 2 prefetti apostolici.

Nell’anno della sua morte la Congregazione Salesiana contava 5075 membri, quindi malgrado la Grande Guerra si registrò un aumento di 703 soci rispetto a quello raggiunto alla morte del suo predecessore (4372). I novizi erano 437: un aumento di 66 rispetto a quello registrato alla morte di don Rua (371). Nelle varie parti del mondo furono erette 103 nuove case e il numero complessivo salì a 448.

Con una lettera circolare del 21 settembre 1921 convocò il XII Capitolo generale che avrebbe dovuto riunirsi il 16 agosto 1922.

 

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Letteratura scelta:

Alcuni scritti di don P. Albera:

Gli oratori festivi e le scuole di religione. Eco del V Congresso tenutosi in Torino il 17-18 maggio 1911. Relazione, proposte e studi compilati d’ordine del presidente del V Congresso delle Opere omonime, il reverendissimo D. Paolo Albera, Rettor Maggiore della Pia Società Salesiana del Ven. D. Bosco, S.A.I.D.-Buona Stampa, Torino 1911; Paolo Albera, Manuale del Direttore. S. Benigno Canavese, Scuola tipografica salesiana 1915; Id. (a cura di) Pratiche di pietà in uso nelle case salesiane. [Torino, 1916]; Lettere circolari di D. Paolo Albera ai Salesiani. Torino, Società Editrice Internazionale 1922; Id., Lettere circolari di Don Paolo Albera ai Salesiani. Torino, Direzione Generale Opere Don Bosco 1965.

Fonti

Archivio Salesiano Centrale (ASC) – Roma: B0250210; B0250102; B 0250222; B0250109; B0330109; B0330103.

Biografie, studi:

Domenico Garneri, Don Paolo Albera, secondo successore di D. Bosco. Memorie biografiche. Torino, SEI 1939; Eugenio Ceria, Annali della Società Salesiana. T. IV. Il rettorato di Don Paolo Albera (1910-1921). Torino, SEI 1951; Jules M. Beslay, Le Père Paul Albera, Second Successeur de Saint Jean Bosco. Esquisse Biographique. Editions des Orphelins, Apprentis Auteuil 1956; Angelo Franco, A Lamp Resplendent. Life of Paul Albera. Salesiana Publisher, Paterson 1958; Eugenio Valentini, Albera sac. Paolo. 2° successore di don Bosco, in Eugenio Valentini – Amedeo Rodinó (redazione), Dizionario biografico dei Salesiani. Torino, Ufficio Stampa Salesiano 1969, pp. 12-13; Guido Favini, Don Paolo Albera «le petit D. Bosco». Secondo successore di S. Giovanni Bosco. Primo visitatore delle Missioni Salesiane in America nella vita e nella storia della Società Salesiana. Torino, SEI 1975; Arthur Lenti, Contributo alla lettura e alla valorizzazione delle fonti archivistiche. Il viaggio di don Paolo Albera in Sicilia, Malta e Calabria nel 1914, in RSS 2 (1983) 123-144; Joseph Boenzi, Paolo Albera’s Teaching on the Salesian Spirit as he voiced it in His Spiritual Conferences: Essential Themes as Developed in Significant Retreat Instructions Prepared and Preached between 1893 and 1910, Parte I. Dissertation. Tesi di dottorato. Università Pontificia Salesiana, Rome 1996 (dattiloscritto); Francis Desramaut, Paolo Albera, premier provincial de France (1881-1892), in “Cahiers salésiens” 36 (mai 1996); Michael Mendl, Salesian Beginnings in New York. The extraordinary visitation of Father Paolo Albera in march 1903, in RSS 30 (1997) 57-114; Bogdan Kolar, Pavel Albera. Verhovni predstojnik, in In memoriam II . Nekrolog salezijancev neslovenske narodnosti, ki so delovali na Slovenskem. Llubljana, Salve 1997, pp. 11-15; Giulio Barberis, Lettere a don Paolo Albera e a don Calogero Gusmano durante la loro visita alle case d’America (1900-1903). Introduzione, testo critico e note a cura di Brenno Casali. (= ISS – Fonti, Serie seconda, 8). Roma, LAS 1998; Antonio Da Silva Ferreira, Brasile – 1901: La visita di don Paolo Albera. Lettere di don Paolo Albera a don Michele Rua, in RSS 33 (1998) 335-372; Fernando Peraza, La Congregación salesiana a principios del siglo XX. Temas emergentes en la corrispondencia de p. Giulio Barberis con el p. Paolo Álbera visitador extraordinario para América, in RSS 35 (1999) 385-404; Paolo Albera – Calogero Gusmano, Lettere  a don Giulio Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903). Introduzione, testo critico e note a cura di Brenno Casali. (= ISS – Fonti, Serie seconda, 9). Roma, LAS 2000; Morand Wirth, Da Don Bosco ai nostri giorni. Tra storia e nuove sfide (1815-2000). ( = Studi di Spiritualità, 11). Roma, LAS 2000, pp. 307-314; Francesco Casella, Il Mezzogiorno d’Italia e le istituzioni educative salesiane. Richieste di fondazioni (1879-1922). Fonti per lo studio. (= ISS – Studi, 15). Roma, LAS 2000 (passim); Antonio Miscio, La seconda Valdocco 1. I salesiani di Don Bosco a Genova Sampierdarena. Torino, ELLEDICI 2002, pp. 34-57; Jesús Graciliano González – Grazia Loparco – Francesco Motto – Stanisław Zimniak (a cura di), L’educazione salesiana dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti. ( = ACSSA – Roma. Studi – 1-2). Roma, LAS  2007 (passim); Leonardo Tullini, Don Bosco in Trincea. Testimonianze tratte dalle lettere dei salesiani soldati nella prima guerra mondiale a don Paolo Albera. Torino, LDC 2008; Thelían Argeo Corona Cortés, La visita de don Albera a las casas de América, 1900-1903. Una estrategia de animación y gobierno en el rectorado de don Rua, in Grazia Loparco – Stanisław Zimniak (a cura di), Don Michele Rua primo successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910). (= ACSSA – Studi, 4). Roma, LAS 2010, pp. 219-243; Francisco Rodríguez De Coro, La luz buscada. Las memorias del oratorio contadas por Pablo Albera. Historia narrada de la Congregación Salesiana desde 1910 a 1921. Madrid, Editorial CCS 2011; Joseph Boenzi, Reconstructing Don Albera’s Reading List, in RSS 63 (2014) 203-272; XI Capitolo Generale della Pia Società Salesiana presieduta da don Paolo Albera (1910). Introduzione e note, edizione critica dei verbali del capitolo, trascrizione di alcuni dei documenti più importanti prodotti dal Capitolo a cura di Jesús-Graciliano González Miguel, Madrid, Editorial CCS 2020.

P.S. Questo testo sarà pubblicato nel primo numero dell’anno 2021 della rivista “Ricerche Storiche Salesiane” dell’Istituto Storico Salesiano.

Stanislaw Zimniak
(Istituto Storico Salesiano)

Sigle adoperate nella bibliografia:

ACSSA           = Associazione Cultori di Storia Salesiana, Roma

CCS                = Centro Catequístico y la Editorial, Madrid

ISS                  = Istituto Storico Salesiano, Roma

LAS                = Libreria Ateneo Salesiano. Editrice dell’Università Pontificia Salesiana, Roma

LDC                = Libreria Dottrina Cristiana (Elle Di Ci), Torino-Leumann

RSS                            = “Ricerche Storiche Salesiane”. Rivista semestrale di storia religiosa e civile, a cura dell’Istituto Storico Salesiano, Roma

SEI                  = Società Editrice Internazionale, Torino.

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Ricerche Storiche Salesiane

ANNO XL – N. 2 (77) – LUGLIO-DICEMBRE 2021

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Incontro dei nuovi Ispettori con la direzione dell’ISS e dell’ACSSA

Università Pontificia Salesiana – Roma, 17 dicembre 2021

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Concluso con successo il Convegno Internazionale su Don Paolo Albera

La diretta streaming ha potuto godere della traduzione in inglese di tutti gli interventi. Tutti i lavori, già visibili su YouTube (prima giornata – seconda giornata), saranno disponibili quanto prima anche negli Atti del Convegno.

 

(ANS – Roma) – Si è conclusa con soddisfazione generale la due giorni – 30-31 ottobre 2021 – del Convegno Internazionale dedicato al Rettor Maggiore Don Paolo Albera, nel primo centenario della sua morte (29 ottobre 1921). Organizzato dall’Istituto Storico Salesiano (ISS) presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) il convegno è stato promosso dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime.

Le relazioni del primo giorno hanno analizzato le linee operative ed i risultati dell’azione di governo di Don Albera come Rettor Maggiore, con uno sguardo pure sul periodo storico da lui vissuto e sull’andamento delle case salesiane d’America da lui visitate ad inizio secolo.

Il secondo giorno è stato dedicato alla presentazione degli orientamenti spirituali da lui dati, tanto ai Salesiani quanto alle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), alla ricezione del Codice di Diritto Canonico nelle Costituzioni Salesiane e all’immagine di Don Albera nel Bollettino Salesiano.

In conclusione, si è dato spazio all’indicazione delle fonti di e su Don Albera conservate nell’Archivio Salesiano Centrale (ASC), dopo un interessante raffronto fra alcune fotografie di Don Bosco e di Don Albera.

I lavori, moderati dai proff. Angelo Giuseppe Dibisceglia e Maria Lupi, sono stati aperti dai saluti del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, e chiusi da quelli del Rettor Magnifico dell’UPS, prof. don Andrea Bozzolo.

Nel corso dell’evento hanno preso la parola studiosi dell’ISS (don Thomas Anchukandam, don Stanislaw Zimniak, don Francesco Motto), della Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” delle FMA (suor Grazia Loparco, suor Eliane Petri), dell’UPS (don Aldo Giraudo, sig. Paolo Vaschetto, SDB), oltre al direttore dell’Archivio Salesiano Centrale, don Petr Zelinka e al responsabile dell’Archivio Centrale Giuseppino di Roma, prof. Giovenale Dotta, CSI. Dall’estero hanno tenuto la loro relazione i proff. sig. Ariel Fresia, SDB (Buenos Aires, Argentina), don Joe Boenzi (Berkeley, USA) e don J. Pudumai Doss (Ottawa, Canada), come pure da Gerusalemme ha inviato il suo saluto, don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione dei salesiani.

Apprezzatissima l’articolata e attenta conclusione dei lavori tenuta dal noto storico e professore emerito dell’Università “Roma Tre”, prof. Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio.

4. Dotta 1. lupi 7. Petri 2. anchukandam relatore 3. bozzolo 9. riccardi 11. Zelinka 10. Vaschetto 5. coelho                8. martoglio                6. fresia        16. motto 18. Oni 17. thomas 13. casella 14. giraudo 15. loparco 12. zimniak                               21. tris motto 20. quartetto iss 22. gruppetto 19. giraudo lupi

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Programma definitivo del Convegno Internazionale: Don Paolo Albera Rettor Maggiore della società salesiana (1910-1921) Roma-UPS, 30-31 ottobre 2021

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Difesa della dissertazione per il conseguimento del dottorato – Miguel Fernando Canino Zanoletty – 30 giugno 2021

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Presentato il IX volume dell’edizione critica dell’Epistolario di Don Bosco

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(ANS – Roma, 21 maggio 2021) – È stato presentato mercoledì 19 maggio 2021, presso la Facoltà delle Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS), il IX volume dell’edizione critica dell’Epistolario di Don Bosco, che raccoglie le 469 lettere scritte dal santo piemontese nel triennio 1884-1886.

Dopo il saluto del Decano della Facoltà delle Scienze dell’Educazione (FSE), prof. Mario Llanos, SDB, che ha affermato di essersi sentito coinvolto emotivamente nello scorrere il volume, ha preso poi la parola il curatore dell’epistolario, prof. Francesco Motto, SDB, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS), che ha illustrato la particolare metodologia seguita nell’edizione critica in oggetto e, attraverso delle tabelle riassuntive, ha indicato i corrispondenti, la classificazione ecdotica, gli archivi consultati, la data cronologica e topica ecc. delle lettere edite nel volume IX.

A seguire è intervenuto il prof.  Giancarlo Cursi, sociologo e docente di Metodologia Pedagogica presso la FSE dell’UPS, che ha individuato i tratti salienti del rapporto fra Don Bosco ed i suoi corrispondenti laici, evidenziando il diverso atteggiamento di Don Bosco verso gli uomini e verso le donne: da collaboratore in un progetto condiviso a persona umanamente sensibile ai bisogni degli “orfanelli”; un diverso atteggiamento che emerge fin dall’espressioni di esordio della lettera, per ritornare pure in quelle di commiato.

Il richiamo verso il Cielo, presente in tutte le lettere ai laici, è ovviamente al centro di quelle indirizzate ai chierici, ai sacerdoti, ai missionari, con i quali Don Bosco instaura un rapporto paterno, rasserenante, misericordioso, ma anche fermo e mirante alla crescita spirituale e vocazionale del corrispondente. Ne ha trattato esplicitamente il terzo relatore, il prof. Carlo Maria Zanotti, SDB, docente di Storia della Pedagogia vocazionale e di Pedagogia delle vocazioni consacrate, sempre presso la FSE.

A sua volta il prof. Andrea Farina, docente della FSE ed esperto del diritto dei minori e della Legislazione e Organizzazione dei servizi alla persona, ha colto nelle lettere di Don Bosco gli elementi tipici del suo rapporto con le autorità civili e religiose (imperatore, ministri, sindaci, papa, vescovi, superiori religiosi…): un rapporto coraggioso, schietto, sicuro di sé, espresso in toni e modo diversi secondo la persona e l’occasione, ma sempre attento ai minimi particolari, mirante all’obiettivo proposto: il servizio che la Congregazione salesiana intendeva offrire ai giovani  in difficoltà.

L’incontro è stato moderato dal prof. Thomas Anchukandam, SDB, Direttore dell’ISS, è stato seguito in diretta streaming da spettatori collegati da vari continenti ed è ancora visibile al seguente indirizzo : https://youtu.be/l6X0wL_LKkM

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Invito alla presentazione del IX volume dell’Epistolario: Un nuovo volto di don Bosco. Lettere del triennio 1884-1886

Per seguire in streaming l’evento: https://youtu.be/l6X0wL_LKkM 

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Incontro dei nuovi Ispettori dell’Europa con la direzione dell’ISS e dell’ACSSA: Sede Centrale Salesiana – Roma, 29 marzo 2021

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L’Assemblea dell’Istituto Storico Salesiano – 6 marzo 2021

Sabato 6 marzo 2021, dalle ore 9.30 alle ore 12.50, all’Università Pontificia Salesiana (UPS) si è svolta l’Assemblea dell’Istituto Storico Salesiano (ISS). Erano presenti: don Thomas Anchukandam, don Hendry Dominic, don Aldo Giraudo, don Francesco Motto, don Pedro Ruz e don Stanisław Zimniak. Erano assenti per motivi giustificati: don Miguel Canino, don Francesco Casella, signor Iván Ariel Fresia, don Germain Kivungila, don José Manuel Prellezo e don Giorgio Rossi.

L’Assemblea è iniziata con la preghiera, seguita da un saluto del Direttore, don Thomas Anchukandam. Questi ha dato un benvenuto a don Petr Zelinka, Direttore dell’Archivio Salesiano Centrale (ASC) a cui è stato chiesto di fornirci alcuni dati inerenti l’attività di questa istanza culturale salesiana di capitale importanza per gli studiosi, e non solo quelli interessati alla storia. Don Zelinka ha detto che il fulcro del lavoro consiste nella catalogazione del materiale depositato. L’altro compito è venire incontro alle richieste dei ricercatori, sia quelli che vengono a consultare di persona, sia quelli che si rivolgono all’archivio tramite la posta elettronica o altri mezzi di comunicazione. Egli ha affermato che tale attività è stata resa assai difficile a motivo della pandemia. L’accesso è radicalmente ridotto e regolato a causa delle norme imposte in seguito al Covid-19 e anche perché l’attuale locazione dell’ASC all’UPS non dispone di grandi spazi per la consultazione; addirittura manca una vera e propria sala di consultazione. Per il momento non si intravede una soluzione; tuttavia si procede con il lavoro ordinario e si cerca di venire incontro, secondo le possibilità, a coloro che sono interessati alla documentazione storica salesiana. Attualmente il personale è composto dal Direttore e da due impiegate: signora Carla Riccione e signora Maria Cascione.

 Il segretario ha riferito sulla seduta del Consiglio Direttivo, svoltasi il 29 gennaio 2021, la quale è stata seguita da quella del Consiglio di Redazione delle “Ricerche Storiche Salesiane”.

In relazione alla Biblioteca dell’ISS don Ruz, responsabile a nome dell’ISS, ha detto che procede avanti il lavoro di catalogazione e di sistemazione del materiale rimasto ancora in scatole, dopo il trasloco dalla Pisana. È stata creata, all’interno del sito ISS-ACSA, la voce relativa a questa istanza che porta la sigla ISS-DB in cui sono inseriti materiali informativi. Infine si sono studiate delle proposte per l’acquisto di nuovi libri; di ciò dovrà interessarsi il responsabile, previa consultazione con il Direttore della biblioteca “Don Bosco” dell’UPS, per evitare un doppio acquisto dei medesimi volumi.

Della preparazione del convegno su don Paolo Albera ha informato don Motto che, insieme a don Ruz e Kivungila, è incaricato di organizzare questo evento storico. Egli ha accennato ad alcune difficoltà dovute all’attuale situazione provocata dalla pandemia. Il Direttore ha riconfermato che don Kivungila sta lavorando sulla biografia dedicata a don Albera. È stato riferito su una altra pubblicazione, sempre in relazione a don Albera, che è appena uscita e fa parte della collana del Centro Studi Don Bosco, curata da don Giraudo. Invece la preparazione del seminario dedicato a don Alberto De Agostini è stata temporaneamente sospesa; tuttavia si spera di potere realizzare quest’appuntamento nel 2022. Poi si è menzionato il progetto ideato da don Germain Kivungila: Projet de recherche sur l’enseignement professionnel et technique salesien au Katanga (1911-1970), che lui sta realizzando insieme ad alcuni studiosi locali. Si è poi parlato dell’organizzazione di un altro convegno internazionale per commemorare i 150 anni dalla prima spedizione missionaria: 1875-2025. Per il momento non sono state prese decisioni al riguardo. È stata fatta la discussione sulla convenienza di riprendere la proposta della presentazione del volume: Marcel Verhulst, « Demain sera plus beau ». Biographie du P. René-Marie Picron (1906-1991), uscito nella collana ACSSA- Studi. Forse si potrebbe ipotizzare una serata di studio da inserire nel corso per i missionari, organizzato dal Dicastero per le Missioni. Sono stati esaminati i lavori in corso di alcuni membri: Fonti Salesiane. 2. L’opera salesiana durante il rettorato di don Michele Rua. Primo successore di

don Bosco (1888-1910). Selezione antologica (ideatori: Prellezo, Giraudo, Anchukandam); Theological Formation of Salesians in India with special reference to Kristu Jyoti College (Anchukandam); decimo volume dell’Epistolario di don Bosco, a cura di don Motto; Corrispondenza dei polacchi con don Bosco ad opera di don Wąsowicz e don Zimniak; Repertorio Bibliografico: 1983-2019 a cura di Cinzia Angelucci e don Zimniak; e le proposte per la pubblicazione delle ricerche degli studiosi esterni: di Paolo Pieraccini: Salesiani in Terra Santa: dall’“Opera Don Belloni” al Mandato Britannico (1863-1920): attività educativa, questioni politico-diplomatiche, problemi d’identità nazionale e di don Marcel Verhulst: Vie, action, et pensée de Don Francesco Scaloni, provincial en Belgique et en Angleterre (1861-1926). È stata rivista la programmazione delle ricerche dei singoli membri ISS per gli anni 2021-2026. Successivamente si è parlato anche di altri argomenti: la collaborazione tra l’ISS e l’ACSSA, la composizione del manuale per l’edizione critica delle fonte (per opera di don Giraudo), l’importanza del glossario salesiano, l’osservazione delle sigle in uso, l’esemplificazione dell’applicazione pratica delle norme editoriali dell’ISS (approvati nel 2009), i criteri per la realizzazione di una recensione, il completamento dell’inserimento della produzione dell’ISS e dell’ACSSA nel proprio sito, una nota sulla distinzione tra la raccolta del materiale bibliografico offerto dal SDL (Salesian Digital Library), rilanciata il 24 gennaio 2021 per opera del sito ufficiale della Congregazione salesiana, e Salesian OnLine Resources, ideato da parte di don Vojtàš, sulla necessità di individuare i nuovi recensori; infine il caporedattore ha presentato il materiale per i seguenti numeri della rivista “Ricerche Storiche Salesiane”: 1-2021; 2-2021; 1-2022 e 2-2022 e ha invitato di fornire i dati bibliografici sulle nuove pubblicazioni inerenti la storia salesiana.                                                                  

don Stanisław Zimniak
(segretario di coordinamento – ISS)

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Bosco GIOVANNI, Epistolario. Introduzione, testi critici e note a cura di Francesco Motto. Volume nono (1884-1886), lett. 3956-4424. (= ISS – Fonti, Serie prima, 16). Roma, LAS 2021, 605 p.

MOLTE LE NOVITÀ DEL NUOVO VOLUME DELL’EPISTOLARIO DI DON BOSCO

Da giorni è ormai in libreria edito dall’Editrice LAS dell’Università Pontificia Salesiana di Roma il nono volume dell’Epistolario di don Bosco, curato come i precedenti, da don Francesco Motto, già direttore dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e attuale presidente dell’ACSSA (Associazione Cultori di Storia Salesiana). Un volume di 605 pagine, di formato superiore allo standard, contenente 469 lettere, scritte e talora solo firmate, da don Bosco nel triennio 1884-1886 (lett. 3956-4424). Un complesso di testi che si può dire riscrivano in qualche modo la storia di don Bosco sul finire della vita.

In effetti il 40% delle lettere è inedito, per cui vengono alla luce molti corrispondenti ignoti alla storia salesiana: italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, belgi, polacchi, inglesi, tedeschi, austriaci, ungheresi, cileni, argentini, uruguaiani, brasiliani… Pagina dopo pagina si apre davanti al lettore un caleidoscopio di personaggi della società civile e di quella ecclesiastica in stretto contatto con don Bosco per i più diversi motivi. Ne ha fatta di strada il ragazzo di campagna di Castelnuovo, lo studentello-lavoratore e povero seminarista di Chieri, il semplice prete-studente del Convitto di Torino che attirava a sé i ragazzi semiabbandonati della città con i quali poteva comunicare solo in dialetto! Il nome “don Bosco” negli anni ottanta del secolo XIX risuonava in Italia e all’estero, ivi comprese le gelide terre magellaniche e qualche torrida città dell’India: in corti imperiali e in regge, in castelli e in ville patrizie, in palazzi episcopali e in ministeri, in redazioni dei giornali e in consigli comunali, ma anche in semplici canoniche, in umili case di contadini, in conventi di religiosi e religiose, in seminari e per le strade, sulla bocca di giovani di varie parti d’Europa e d’America Latina.

I lettori poi si accorgeranno subito che molte lettere (circa un terzo) sono scritte in francese, una lingua che don Bosco conosceva a mala pena e che scriveva un po’ a modo suo. Il fatto non è irrilevante e la lettura della corrispondenza ne offre la spiegazione. I vari viaggi di don Bosco sulla costa azzurra, fino a Marsiglia, nei primi anni ottanta, il trionfale viaggio a Parigi nel 1883, l’edizione di “biografie” in lingua francese, la stampa cattolica lo avevano fatto conoscere oltralpe come il San Vincenzo de Paoli del XIX secolo, il possente taumaturgo dell’Ausiliatrice, perfino l’uomo in grado di risolvere la questione sociale. E dunque andava aiutato, finanziato da quanti avevano a cuore il problema dei ragazzi a rischio. È soprattutto una cerchia di benefattori francesi, alcuni generosissimi, che in questi anni sostiene economicamente l’opera salesiana, mentre la stessa Francia paradossalmente sta conducendo una dura lotta contro la Chiesa, le sue istituzioni, soprattutto le opere dei religiosi.

Inoltre nel triennio considerato ci troviamo di fronte ad un don Bosco settantenne (dell’epoca!), seriamente ammalato, sia pure con pause di relativo benessere, ma di giorno in giorno sempre più “ombra di se stesso”. In moltissime lettere è costretto a giustificare per motivi di salute il ritardo nella risposta, la loro brevità, la pessima grafia, la necessità di servirsi di un segretario anche solo per concludere la lettera. Eppure, con prevedibile fatica fisica e psichica, non cessa di scrivere personalmente a particolari autorità civili e religiose, ad alcuni confratelli, a determinati benefattori, a illustri personaggi mai conosciuti di persona. Tutto ciò ha un suo significato.

Infine come tutti gli altri otto volumi precedenti, anche questo nono volume di lettere consente di distinguere fra quelle autografe di don Bosco, quelle di cui ha steso la minuta (poi ricopiata dal segretario e da lui sottoscritte), le lettere redatte da altri e da lui semplicemente firmate, le circolari a stampa preparate dai collaboratori ma portanti sempre la sua firma. In evidenza sono don Rua e due redattori del “Bollettino Salesiano”, don Bonetti e don Lemoyne, quest’ultimo in particolare diventato in quegli anni segretario di concetto di don Bosco e segretario del Capitolo superiore. A lui si devono commoventi lettere a singoli salesiani, alcune circolari, la circolare di nomina di don Rua a Vicario di don Bosco con pieni poteri (1885) e soprattutto le due lettere da Roma del 1884, tanto commentate nel loro contenuto, quanto non prive di problemi di ecdotica e di critica testuale.

Se l’infanzia di don Bosco, la sua giovinezza, le primissime esperienze di Valdocco sono conosciutissime, grazie all’affascinante narrazione aneddotica delle Memorie dell’Oratorio e alle fantasiose fiction televisive, attente all’audience più che al dato storico, per don Bosco adulto e per don Bosco anziano, instancabile nel lavorare per i giovani “fino all’ultimo respiro” (lett. 4192), la fonte principale ed ineludibile sono le sue lettere: una sorta di autobiografia quotidiana, scritta a sua insaputa, esente dai limiti intrinseci al genere letterario delle Memorie e storicamente molto più attendibile di altre fonti continuamente citate.

Ora non rimane che attendere l’ultimo volume dell’epistolario, il decimo, che raccoglierà le lettere dell’anno 1887, del gennaio 1888 e quelle rinvenute dopo la pubblicazione dei singoli volumi. Quello finale offrirà anche gli indici complessivi dell’intero corpus epistolare del santo di Valdocco, ricco di poco meno di 5.000 lettere.

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Congratulations Fr. Hendry Dominic SDB

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 On 13thJuly 2020, Fr. Hendry Selvaraj Dominic sdb, one of the resident members of the Institute of Salesian History (Istituto Storico Salesiano) defended his doctoral thesis at the Pontifical Gregorian University, Rome. At the end of his successful defense of the thesis titled: The Contribution of Mgr. Louis Mathias SDB to the Catholic Church with Special Reference to the Formation of Indian Seminarians at the Sacred Heart Seminary, Poonamallee, Tamil Nadu (1935-1965), the Academic Panel of the Faculty of History and Cultural Heritage of the Church of the Gregorian University, judged him eligible for the title: Doctor in the History of the Catholic Church, once he fulfills the mandatory requirement of publishing an extract of his work.

Fr. Hendry’s research, is centered on Mgr. Louis Mathias SDB (20.07.1887 – 03.08.1965), the pioneer French Salesian Missionary, with special reference to his indisputably significant contribution to the promotion of an Indian clergy with the establishment of the Sacred Heart Seminary at Poonamallee, Chennai. The historical importance of the thesis which spans a thirty-year period (1935-1965) becomes clearly evident when one situates it in the general post-World War II- post-colonial context which led to the independence of a host of Afro-Asian countries and the subsequent call for indigenization at all levels including the ecclesiastical. The Second Vatican Council (11.10.1962- 08.12.1965) itself was, in effect, a sign of the recognition and response of the Catholic Church to this new global situation.

India’s own struggle for Independence culminating in its freedom from the nearly 200 years of foreign rule (1757-1947) on 15thAugust 1947 and the declaration of the Indian Republic (26.01.1950), understandably resulted in an insistence on indigenization and “indianization” in the country. The subsequent government restrictions on the entry of foreign missionaries into India would have had a severely debilitating impact on the Church in India, if it were not to have, by then, a number of Indian priests formed locally to take their place. In this historical context the study on the visionary initiative of Mgr. Mathias in founding and nurturing Sacred Heart Seminary, Poonamallee, and thus guaranteeing a regular supply of apostolic workers especially for the dioceses of South India in those straitened circumstances, invests thesis with an undeniable historical relevance.  Further, the fact of the work being the result of consistent research in an imposing number of historical archives (30) and libraries (15), both Indian and foreign, adds to its academic and research credibility.

The Salesian Institute of History (ISS) congratulates Fr. Hendry on this his very valuable contribution in the area of ecclesiastical and Salesian historical research and wishes him all success in his future research studies in the ambit of the Institute.

Fr. Thomas Anchukandam sdb

Director – ISS.

Congratulazioni Don  Hendry Dominic SDB

Il 13 luglio 2020, don Hendry Selvaraj Dominic sdb, membro stabile dell’Istituto Storico Salesiano, ha difeso la sua tesi di dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana, Roma. Al termine della difesa della tesi intitolata: Il contributo di mons. Louis Mathias SDB alla Chiesa cattolica con particolare riferimento alla formazione dei seminaristi indiani presso il Seminario di Sacro Cuore, Poonamallee, Tamil Nadu (1935-1965), il Collegio accademico della Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa dell’Università Gregoriana , lo ha giudicato idoneo per il titolo: Dottore di storia ecclesiastica, una volta che soddisfa l’obbligo di pubblicare un estratto del suo lavoro.

La ricerca di don Hendry è incentrata su mons. Louis Mathias SDB (20.07.1887 – 03.08.1965), il missionario salesiano francese, con particolare riferimento al suo indiscutibilmente significativo contributo alla promozione di un clero indiano con l’istituzione del Seminario del Sacro Cuore a Poonamallee, Chennai. L’importanza storica della tesi che copre un periodo di trenta anni (1935-1965) diventa chiaramente evidente quando la si colloca nel contesto generale post-Seconda Guerra Mondiale – post-coloniale che portò all’indipendenza una schiera di paesi afro-asiatici e il successivo appello all’indigenizzazione a tutti i livelli, compreso quello ecclesiastico. Lo stesso Concilio Vaticano II (11.10.1962- 08.12.1965) era, in effetti, un segno del riconoscimento e della risposta della Chiesa cattolica a questa nuova situazione globale.

La stessa lotta dell’India per l’indipendenza, culminata nella sua libertà dai quasi 200 anni di dominio straniero (1757-1947) il 15 agosto 1947 e la dichiarazione della Repubblica indiana (26.01.1950), comprensibilmente portarono a un’insistenza sull’indigenizzazione e sull’indianizzazione in Paese. Le successive restrizioni governative all’ingresso di missionari stranieri in India avrebbero avuto un impatto gravemente debilitante sulla Chiesa in India, se non avesse dovuto, a quel punto, un certo numero di sacerdoti indiani formati a livello locale per sostituirli. In questo contesto storico lo studio sull’iniziativa visionaria di mons. Mathias nel fondare e coltivare il Seminario di Sacro Cuore, Poonamallee, e quindi garantire un certo numero di operai apostolici specialmente per le diocesi dell’India-sud in quelle circostanze ristrette, investe la tesi con una innegabile rilevanza storica. Inoltre, il fatto che il lavoro risulta da una costante ricerca in un numero imponente di archivi storici (30) e biblioteche (15), sia indiane che straniere, aumenta la sua credibilità accademica e di ricerca.

L’Istituto Storico Salesiano (ISS) si congratula con don Hendry su questo suo prezioso contributo nel campo della ricerca storica ecclesiastica e salesiana e gli augura pieno successo nei suoi futuri studi di ricerca nell’ambito dell’Istituto.

Fr. Thomas Anchukandam sdb

Direttore – ISS.

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Seduta del Consiglio Direttivo dell’Istituto Storico Salesiano e del Consiglio di Redazione della rivista “Ricerche Storiche Salesiane” Roma, 19 giugno 2020

Venerdì scorso, 19 giugno 2020, dalle ore 15.30 alle ore 17.45, all’Università Pontificia Salesiana (UPS) si è svolta la riunione del Consiglio Direttivo dell’Istituto Storico Salesiano (ISS), a cui hanno preso parte don Thomas Anchukandam, don Aldo Giraudo e don Stanisław Zimniak; assente giustificato don Francesco Casella. Subito dopo si è svolto l’incontro del Consiglio di Redazione della rivista “Ricerche Storiche Salesiane”, a cui hanno partecipato i soci sopra nominati.

Sono stati trattati i seguenti argomenti: l’informazione sui campi di ricerca dei nuovi membri dell’ISS: signor Ariel Fresia; don Pedro Ruz Delgado; don Germain Kivungila; don Hendry Dominic; la revisione della composizione di responsabilità all’interno dell’ISS, cioè aggregare uno dei nuovi membri al Consiglio Direttivo e un altro a quello di Redazione delle RSS; l’informazione circa il Congresso su don Paolo Albera da svolgersi nel 2021; la relazione sulle proposte delle giornate di studio da realizzare nell’autunno 2020  su don Alberto De Agostini e su don Antonio Colbacchini; le pubblicazioni in preparazione: Fonti Salesiane, Volume Secondo (Prellezo, Giraudo, Anchukandam); la ricerca di don Th. Anchukandam, Theological Formation of Salesians in India with special reference to Kristu Jyoti College, Bangalore; l’Epistolario di Don Bosco – volume nono a cura di don Motto; la corrispondenza dei polacchi con don Bosco a cura di don J. Wąsowicz e don S. Zimniak; il Repertorio Bibliografico: 2005-2019, a cura di Cinzia Angelucci e Stanisław Zimniak (collana PiB ISS); la valutazione delle proposte di ricerche dei studiosi: Paolo Pieraccini, Salesiani in Terra Santa: dall’“Opera Don Belloni” al Mandato Britannico (1863-1920): attività educativa, questioni politico-diplomatiche, problemi d’identità nazionale; e don Gianni Caputa, Simone Srugì (1877-1943) nella storia di Betgamàl; l’esame della programmazione per il sessennio 2020-2025; la collaborazione tra l’ISS e l’ACSSA in vista del futuro; lo stato della revisione delle norme editoriali per l’edizione critica delle fonti salesiane (don Giraudo, don Motto e don Prellezo); gli strumenti, i sussidiari: glossario, sigle e altri strumenti metodologici; infine l’informazione sulla biblioteca.

Prima di passare al lavoro del Consiglio di Redazione i presenti hanno fissato la data della prossima riunione del Consiglio Direttivo per il 23 ottobre 2020, dalle ore 15.30 alle 18.00. Come è consuetudine, tale riunione sarà seguita da quella del Consiglio di Redazione delle RSS.

Inoltre è stata programmata l’Assemblea ISS per il 24 ottobre 2020, dalle ore 9.00 alle ore 12.30. Tutti questi incontri si svolgeranno nella sede dell’Università Pontificia Salesiana.

 Incontro del Consiglio di Redazione delle “Ricerche Storiche Salesiane”

Il caporedattore ha riferito sulla valutazione del materiale che gli è stato consegnato per il secondo numero delle RSS 2020. Nella sezione STUDI sono accolti tre studi di: Paolo Pieraccini, Impelido Nestor e Joachim Bürkle. Nella sezione FONTI è stata accolta l’edizione critica di un testo a cura di Rodolfo Bogotto. Nella sezione PROFILI è contemplata la ricerca ad opera di Thomas Anchukandam. Invece nella sezione NOTA un contributo di don Wim Collin. Sarà pubblicato anche il repertorio bibliografico a cura di Cinzia Angelucci e Stanisław Zimniak. Per la sezione RECENSIONI sono state accolte cinque testi. Nella SEGNALAZIONI per il momento ci sono due testi.

Per il primo numero del l’anno 2021, dedicato a don Paolo Albera, sono arrivate le seguenti ricerche per la sezione STUDI degli seguenti studiosi: Paolo Pieraccini, Aldo Giraudo, Pedro Ruz Delgado, Vito Maurizio e Germain Kivungila. In quella delle FONTI c’è la proposta di Aldo Giraudo; in quella dei PROFILI per il momento non c’è niente di preciso. Invece nella sezione NOTA ci sono due ricerche di: Thomas Anchukandam, Pedro Ruz Delgado-Fernando Ría García. Per le due successive, cioè RECENSIONI e SEGNALAZIONI per il momento non è stato proposto niente di concreto.

Per il secondo numero dell’anno 2021: nella sezione STUDI è annotata la proposta di Aldo Giraudo. In quella delle FONTI c’è la proposta di Pedro Ruz Delgado. La sezione PROFILI rimane scoperta. Invece in quella della NOTA ci sono due proposte di: Thomas Anchukandam, Pedro Ruz Delgado. Nelle due successive, cioè RECENSIONI e SEGNALAZIONI per il momento non sono notificate proposte.

L’incontro è stato concluso da un grazie e dalla preghiera, alle ore 17.45.

                                              don Stanisław Zimniak

(segretario di coordinamento – ISS)

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Sulle tracce di Magellano: Venerdì 15 novembre 2019, ore 21 – Sala Carver, Urban Center, via Turati 6, Monza

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SULLE TRACCE DI MAGELLANO

Dai sogni di don Bosco all’avventura di De Agostini

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Nel 1519, Ferdinando Magellano partì verso il Sud America per compiere il primo giro del mondo della storia. Nel 1909, don Alberto Maria De Agostini (fratello minore del geografo Giovanni De Agostini, fondatore nel 1901 dell’Istituto Geografico De Agostini) venne ordinato sacerdote salesiano e inviato come missionario nella Terra del Fuoco. Padre Patagonia, questo il nome col quale le popolazioni dell’Argentina e del Cile ancora oggi lo ricordano. Alpinista, fotografo, compì numerose spedizioni e fu autore del film “Terre magellaniche” (1933). Fu lui a nominare Monte Darwin la seconda cima più alta dell’arcipelago.

Interviene Francesco Motto, Istituto storico salesiano, Roma
Introduce Marina Seregni, CCTalamoni

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